Prove d'orchestra
Nino Rota e la sua musica da concerto
a cura di: Dinko Fabris, Michela Grossi
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Nino Rota (Milano 1911-Roma 1979) rappresenta per la storia della musica il più recente caso in cui si è realizzata la profezia di Gustav Mahler: “il mio tempo verrà”. Ma a differenza del suo predecessore austriaco, morto curiosamente nell’anno della sua nascita, Rota non conobbe mai l’avversione o l’incomprensione del pubblico, che lo ha invece sempre acclamato in vita per ogni genere in cui si è cimentato: dalle colonne sonore, spesso divenute canzoni o temi da tutti conosciuti, alla sua musica da concerto. Fu invece avversato negli ultimi tre decenni della sua vita da alcuni critici e musicisti che si definivano ‘impegnati’, a volte con estrema durezza, accusato di essere un musicista ‘cinematografaro’, commerciale e soprattutto assurdamente ‘inattuale’. Già pochi decenni dopo la sua morte il tempo di Rota è invece arrivato, tanto da consacrarlo come il compositore italiano del Novecento più famoso ed eseguito al mondo dopo Puccini. Dopo le grandi manifestazioni organizzate per il primo centenario della nascita nel 2011, e ormai proiettati verso il cinquantenario della morte, abbiamo ritenuto utile e forse necessario tentare di stilare un bilancio di quanto si è fatto per approfondire la conoscenza di una delle personalità più interessanti e complesse del panorama musicale del secolo da poco trascorso.
I saggi dei dieci studiosi coinvolti in questa raccolta affrontano, nella prima parte, aspetti della biografia, della creatività artistica e della sua eredità didattica e culturale, mentre la seconda parte è dedicata alla storia, alla recezione e all’analisi della sua musica e in particolare di tutti i concerti per pianoforte e orchestra (compresi recentissimi ritrovamenti di fonti finora considerate perdute). Si tratta dunque di un contributo assolutamente unico nel vasto panorama dei testi finora dedicati a Nino Rota – di cui si può avere una chiara percezione attraverso la Bibliografia ragionata in appendice, la più completa mai realizzata – poiché intende fare chiarezza sulla situazione degli studi esistenti, prevalentemente biografici e in gran parte aneddotici, per individuare nuove prospettive e avviare per la prima volta una valutazione oggettiva e sistematica della qualità della sua musica, partendo dai concerti con orchestra. Il volume accoglie saggi di Angela Annese, Roberto Calabretto, Dinko Fabris, Antonio Florio, Michela Grossi, Maria Grazia Melucci, Armando Ianniello, Fiorella Sassanelli, Nicola Scardicchio e Giada Viviani.
Dinko Fabris, PhD all’Università di Londra e vincitore dell’abilitazione nazionale a professore ordinario nell’Università italiana, insegna all’Università della Basilicata (Potenza e Matera), è Principal Fellow dell’Università di Melbourne e dal giugno 2022 è anche professore ordinario nei corsi dottorali acpa dell’Università di Leiden. Membro di numerosi comitati scientifici internazionali e dell’anvur per la valutazione del comparto afam, è stato il primo italiano eletto presidente della International Musicological Society (2012-2017) per cui dirige lo Study Group “Mediterranean Music Studies”. Ha pubblicato oltre 180 testi scientifici, monografie ed edizioni critiche, principalmente sulla musica a Napoli, tra cui Music in seventeenth-century Naples. Francesco Provenzale (Ashgate 2007; rist. Routledge 2016), e co-dirige la nuova edizione delle Opere di Carlo Gesualdo da Venosa (Bärenreiter). Collabora da quattro decenni con l’insieme di strumenti antichi “Cappella Neapolitana” di Antonio Florio, ed è direttore artistico del Festival barocco Duni di Matera. Dal 2020 al 2024 ha diretto il Dipartimento di ricerca editoria e comunicazione del Teatro di San Carlo a Napoli. Dal 2024 dirige la rivista “Musica e Storia” per la Fondazione Levi di Venezia.
Michela Grossi, diplomata in Pianoforte nel 1999, ha proseguito gli studi in Scienze archivistiche, paleografia e diplomatica, laureandosi in Conservazione dei Beni culturali. Ha completato la sua formazione presso la Scuola di specializzazione in Beni musicali dell'Università di Bologna con una tesi sull’applicabilità sui temi dell’Information retrieval tramite l’indicizzazione semantica, temi ripresi anche presso la Summer school in Digital Library dell’Università di Bologna. Alla sua lunga attività di insegnamento in Bibliografia musicale e Strumenti e metodi della ricerca bibliografica, Storia della musica e Storia e analisi del repertorio musicale in diversi conservatori di musica e università italiane, titolare di cattedra al Conservatorio “D’Annunzio” di Pescara, ha affiancato progetti di valorizzazione e digitalizzazione delle risorse musicali (A.D.A.M. Access Documentation Audio and Music – Conservatorio di Firenze; Archivio Duni – Conservatorio di Matera). Ha presentato relazioni a convegni nazionali e internazionali, ed è autrice di pubblicazioni di carattere musicologico e biblioteconomico per case editrici e periodici nazionali e internazionali. Collabora con il dizionario DEUMM-online ed è attualmente membro del Gruppo Musica ICCU e vincitrice nel 2023 del dottorato di ricerca AFAM di interesse nazionale “Artistic research on musical heritage” in Biblioteconomia e bibliografia musicale.
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ISBN: 978-88-96906-92-7
Pagine: 448
Anno: 2025





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